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I MUSULMANI E LA CHIESA - Subito contestata la scelta del parroco di Pergine di dare spazi agli extracomunitari

Oratorio all’islam, c’È il sì della curia
Per il vescovo è il segno concreto di una comunità ecclesiale matura
Il delegato del vescovo: «Avere una moschea è un diritto di tutti

Segnalato da: Pasquale Rinaldi
Fonte: http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Oratorio-all-islam-c-e-il-s%C3%AC-della-curia/2043721

Doverosamente il Prof. Pasquale Rinaldi chiosa...
LE CHIESE AI MUSULMANI...

.....Ma non era uscito un documento ufficiale che vietava di dare
sale parrocchiali o chiese ai musulmani?

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

    TRENTO Don Remo Vanzetta, il decano di Pergine, che domenica ha offerto l’oratorio per la preghiera islamica, non fa marcia indietro. Anzi. Sorpreso dallo scalpore suscitato dalla sua disponibilità durante la festa delle famiglie, che ormai sono in buona parte composte da stranieri, resta però fermo sulla sua posizione(1). Anche la Curia plaude a don Remo(2). Il delegato del vescovo per il dialogo interreligioso Martinelli ha parlato di: «Segno concreto, che dimostra quanto la parrocchia di Pergine sia una comunità matura(3), che sa fare delle scelte». Ma la Lega Nord Trentino(4), schierata contro la moschea, attacca il parroco.

 

(1) Attento che errare humanum est, perseverare diabolicum! Mai un detto è stato tanto calzante!

(2) Nessuna meraviglia, infatti il pesce puzza dalla testa...

(3) Che maturità! Questa è la maturità degli asini! Poveri noi! Dobbiamo forse sperare che il Cielo ci mandi una Gelmini che provveda a riformare una tale maturità?...

(4) Ormai i ruoli sono invertiti: prima era la Chiesa a richiamare la politica, oggi è la politica che tira le orecchie alla Chiesa!

    Il parroco di Pergine, il giorno dopo.
L’oratorio della chiesa per la preghiera islamica? Una moschea provvisoria?
Don Remo Vanzetta conferma quanto ha effettivamente detto rispondendo ad una donna extracomunitaria che chiedeva un posto per riunirsi in preghiera, magari all’Oratorio o in Chiesa. «Non c’è stata alcuna chiusura a tale richiesta - da parte mia - ma l’impegno a portare l’argomento all’attenzione del Consiglio pastorale parrocchiale, assieme al discorso moschea. Una prassi normale per l’utilizzo degli spazi nelle strutture parrocchiali».

 

 

    La festa delle famiglie, domenica a Pergine, ha tolto il velo ai veri problemi che i nuovi residenti incontrano al momento dell’insediamento nella nuova comunità. Problemi, secondo don Remo che riguardano anche la comunità civile. In parrocchia c’è disponibilità al dialogo e la volontà di fare il possibile per favorire l’integrazione tra le famiglie residenti e le nuove, sempre più numerose. In realtà non c’è ancora l’impegno a mettere a disposizione l’Oratorio e ancor meno la Chiesa, ma il «dado e tratto» con la dichiarata apertura.

 

 

    E la cosa non è affatto piaciuta alla Lega Nord del Trentino, che auspica un ripensamento e ieri ha affidato la sua risposta alla penna del segretario della sezione di Pergine Valsugana Stefano Planchel: «Se il cattolicesimo perde colpi in Italia ed in Europa, probabilmente lo si deve anche a certi esponenti del clero troppo abituati a porgere l’altra guancia prima ancora di capire il terribile rischio che corre la nostra società con l’indiscriminata apertura al mondo islamico ed alla sua base fondamentalista. Don Vanzetta dice che concederà l’oratorio di Pergine agli islamici per le loro preghiere? Faccia pure, ma meglio sarebbe se prima di prendere decisioni scellerate ragionasse su quanto accade nel mondo islamico, Arabia Saudita in testa, dove ad un cattolico è negato pure di indossare una croce o fare professione pubblica di fede, se non vuole essere immolato dal fanatico di turno. Prima di porgere l’altra guancia sarebbe meglio applicare il principio di reciprocità».

 

 

    Totale, invece, il sostegno della Curia, dove dal 2001 è attivo un tavolo sul dialogo interreligioso, che raggruppa esponenti di tutte le religioni presenti in Trentino: «Sarebbe opportuno smetterla con la contrapposizione tra cattolici ed islamici, (13.000), visto che gli ortodossi sono in Trentino 8.000».
    Due i messaggi che il vescovo, ieri, ha voluto far arrivare alla gente ed ai politici locali.
     Il primo: «La realizzazione di una moschea è un diritto della comunità islamica ed è interesse di tutti (5), soprattutto della società civile, consentire questo passaggio».
Il secondo: «Non dobbiamo assuefarci all’idea che ha ragione chi urla di più (6). Non si possono più sbandierare radici cristiane per prendere voti. I cattolici devo aprirsi al dialogo(7), anche con gesti concreti, come quello venuto da Pergine. Questo non vuol dire svendere la chiesa, né la propria identità religiosa».
(07 ottobre 2008)

 

(5) Asserzioni come queste vanno dimostrate. Quale interesse possono avere i Cristiani nel consentire la realizzazione di una moschea? nel consentire di costruire un tempio agli dèi falsi e buggiardi?

(6) Ma anche se il Vescovo tacesse (e sarebbe meglio) non avrebbe ragione.

(7) Ricordiamo al sig. Vescovo che il dialogo non è un dogma, anzi diventa peccato gravissimo quando pur di dialogare si mette in dubbio la verità rivelata, ed è peccato grave quando si confermano gl'infedeli nel loro errore. E un Vescovo non deve predicare il peccato.

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